Page 39 - sfoglio guida linguaggi 5
P. 39
IL RIASSUNTO
QUALE TECNICA?
A questo punto del percorso, lasciamo agli alunni la scelta autonoma della tecnica
secondo loro più efficace per riassumere per iscritto un racconto.
Ribelle e Memoria
La tartaruga cominciò ad avanzare e a ogni passo che
faceva, pur muovendosi lentamente, molto lentamente,
obbligava la lumaca a uno sforzo enorme per non
restare indietro. In breve la lumaca si sentì sfinita
e le chiese il permesso di salire sul suo carapace.
– Sei troppo veloce per me – le spiegò.
– Io veloce? È la prima volta che me lo dicono. Sì,
lumaca, sali pure – rispose la tartaruga.
Una volta sistemata là sopra, dietro la testa della tartaruga, la lumaca le chiese
dove stava andando, ma l’altra ribatté che avrebbe dovuto chiederle invece da
dove veniva. Così, mentre la lumaca vedeva passare il verde del prato a una rapi-
dità sconosciuta, la tartaruga le raccontò che veniva dall’oblio degli esseri umani.
– Non so che cosa sia l’oblio e credo di non conoscere neppure gli esseri umani... –
disse la lumaca.
Allora la tartaruga diminuì la velocità e parlò del suo ingresso felice in una casa
dove non mancavano mai le fresche foglie di lattuga, la sugosa polpa di pomodoro
e il dolce nettare delle fragole. Dei piccoli di umano si prendevano cura di lei, la
coccolavano e le avevano perfino preparato un comodo letto di paglia in fondo
al giardino. Quel giardino era il suo mondo, ma quando la neve trasformava il
cortile in una gelida distesa inospitale, i piccoli di umano la portavano in casa e
la facevano dormire in un angolo tiepido e accogliente.
– Non si può dire che te la passassi male – commentò la lumaca.
– Non mi lamento, ma gli esseri umani crescono e dimenticano – sospirò la tarta-
ruga e le riferì come, col trascorrere del tempo, man mano che i piccoli di umano
erano diventati prima giovani e poi adulti, le attenzioni erano costantemente di-
minuite, il cibo si era fatto più scarso, finché non l’avevano considerata soltanto
una presenza molesta di cui bisognava liberarsi e l’avevano abbandonata nel prato.
La lumaca si rattristò a sentire la storia della tartaruga e divenne ancora più triste
quando lei, sempre cercando lentamente tra le tante parole che conosceva, le disse
che stava attraversando quel prato fra esseri strani, per sempre lontana da quella
che era stata la sua casa, perché era diretta in un luogo vago che aveva per nome
la parola più crudele. Si chiamava esilio.
37