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IL RIASSUNTO
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Circa 150 anni fa, con la scoperta delle rovine dell’an-
tica città di Olimpia ritornò l’interesse per i Giochi
dell’antichità. Fu il francese Pierre de Coubertin a
riproporre i Giochi, sia per l’importanza dello sport
nella formazione dei giovani, sia come strumento
di pace tra i popoli. Nel 1894, al termine di un con-
gresso internazionale a Parigi, si stabilì che i primi
Giochi olimpici dell’Era moderna si sarebbero svolti
ad Atene nel 1896 e si istituì il Comitato Interna-
zionale Olimpico (CIO) per curarne l’organizzazione.
A questi primi Giochi parteciparono 250 atleti in
rappresentanza dei 13 Paesi che avevano aderito
all’iniziativa.
I Greci proposero Atene come sede permanente dei
Giochi ma il CIO ritenne più opportuno che ogni
Olimpiade fosse ospitata da un Paese diverso, proprio
per sottolineare il carattere universale dell’iniziativa.
Per l’edizione del 1900 venne scelta Parigi per vari
motivi, ma soprattutto in omaggio a De Coubertin.
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Nelle Olimpiadi successive si definirono il cerimoniale e i simboli legati alla mani-
festazione: la fiamma olimpica, la bandiera con cinque cerchi di colore diverso che
simboleggia l’unione dei popoli dei cinque continenti, la staffetta con la fiaccola
che porta la fiamma da Olimpia (Grecia) alla sede dei Giochi.
Dai Giochi del 1956 (a Melbourne, in Australia), durante la cerimonia di chiusura gli
atleti entrano nello stadio non più divisi per nazione, come avviene nella cerimonia
di apertura, ma tutti insieme, proprio per indicare l’unità di tutti i partecipanti al
termine delle gare.
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