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MATEMATICA


                 Per gli alunni in difficoltà, potremo introdurre la seguente “regola pratica” per trasfor-
                 mare una frazione in un numero: evidenziamo che la quantità di zeri del denominatore
                 è uguale alla quantità di cifre dopo la virgola.


                                                                                 53
                   2 __  = 0,2                    8 ___  = 0,08                _____  = 0,053
                  10                             100                           1 000

                             1 posto                         2 posti                         3 posti
                 1 zero  dopo la virgola        2 zeri   dopo la virgola        3 zeri   dopo la virgola




                                                Concludiamo il percorso stimolando la classe a fare un
                                                passo ulteriore con “Imparare di più” di pagina 70 del
                                                testo e presentiamo sull’abaco i numeri con la virgola.
                                                Valutiamo se utilizzare praticamente questo strumento:
                                                esso risulterà utile per far notare la posizione della vir-
                                                gola (se necessario, ricordiamo che “segna il limite” tra
                                                la parte intera e quella decimale). L’abaco non servirà
                                                solo per “visualizzare” i numeri, ma anche per effettua-
                 re praticamente i cambi tra l’asta delle unità e quelle della parte decimale (occorrono
                 10 palline dei decimi per formare 1 unità e così via).

                    Esercizi per consolidare e sviluppare gli apprendimenti:
                   Il Quaderno alle pagine 34, 35, 36, 37, 38, 39 e 40.




                 LE MISURE

                 Intavoliamo una discussione collettiva per guidare i bambini a distinguere ciò che è
                 possibile misurare da ciò che non lo è.
                 Collegandoci all’esperienza quotidiana, invitiamoli a indicare grandezze misurabili,
                 come l’altezza di una sedia, la distanza tra due città, il peso di un gatto, la quantità di
                 acqua contenuta in una bottiglia, la durata dell’intervallo... Sollecitiamoli a individuare
                 anche unità di misura e strumenti utili alla misurazione, se ne sono a conoscenza.
                 Infine, chiediamo a tre alunni di misurare in centimetri lo stesso oggetto e sottolineiamo
                 che misurare significa individuare quante volte
                 l’unità di misura è contenuta nell’elemento con-
                 siderato.
                 Proponiamo poi l’ascolto di un breve brano musi-
                 cale e chiediamo ai bambini se lo hanno gradito.
                 I pareri saranno differenti (ci sarà chi avrà gradito
                 molto, chi abbastanza...), quindi domandiamo:
                 “Possiamo misurare la piacevolezza di questo bra-
                 no?”. Portiamoli così a cogliere che la piacevolezza
                 non è misurabile perché è un fattore soggettivo,
                 che  varia  da  persona  a  persona.  Insieme alla
                 classe, individuiamo altri esempi simili, poi conclu-
                 diamo con le proposte di pagina 72 del libro.
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