Page 75 - SussiDIARIO dei linguaggi 4 - Guida al testo
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IMPARARE FACILE
TESTO RIDOTTO E ADATTATO da proporre agli alunni
C’era una volta un bambino che aveva paura del buio. Si chiamava Giovanni.
Anche quella sera Giovanni andò a letto nella sua cameretta al buio,
tremando come un budino.
All’improvviso si avvicinò al suo letto un cavaliere tutto nero su un cavallo
nero.
Il bambino chiese: – Chi sei?
– Sono il Buio, tu hai tanta paura di me. Sono venuto per conoscerti e per
diventare tuo amico.
Il Buio spiegò a Giovanni: – Come il sole porta la luce sulla terra, io porto
lo scuro. Siamo importanti tutti e due, perché con la luce si vedono le cose
e con il buio le cose si immaginano.
Giovanni chiese: – Davvero?
Il cavaliere rispose: – Sì. Basta non avere paura. Vuoi venire a fare un giro
con me?
E così, partirono in groppa al cavallo nero: in cielo c’erano astronavi che
viaggiavano a tutta velocità e missili dai quali uscivano dei personaggi con
la coda.
Giovanni guardava stupito. Il Buio lo richiamò e videro da lontano il mare,
nella notte scura.
Poi il Buio portò Giovanni dentro un vulcano spento: entrarono dalla
bocca del vulcano e scesero. La terra diventava sempre più scura e
il bambino scoprì che esiste proprio un altro mondo sotto terra.
Ma adesso era ora di tornare a casa.
Il Buio galoppò veloce prima che arrivasse l’alba e riportò Giovanni nel
suo letto.
Prima di andarsene gli chiese: – Avrai ancora paura di me?
Giovanni rispose: – No, adesso siamo amici. Tornerai a trovarmi?
Il Buio disse: – Tutte le volte che vorrai, io sarò con te. Non serve
aspettare la notte, basta chiudere gli occhi.
E il Buio sparì mentre un po’ di luce cominciava a entrare dalla finestra.
Marina Valcarenghi, Il buio è un cavaliere, Tranchida
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