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L’APPROFONDIMENTO
La grammatica valenziale
Maria Cristina Peccianti
Perché proporre il modello valenziale
Uno dei punti più critici della descrizione grammaticale tradizio-
nale è senza dubbio quello della definizione di frase minima come
frase composta da soggetto e predicato, proposta generalmente
dalle grammatiche scolastiche e insegnata agli alunni a livello di
definizione. A una riflessione attenta appare infatti evidente che
tale definizione non si adatta sempre al concetto di frase, che tutti i
parlanti possiedono fin da bambini, sia pure a livello inconscio.
Secondo questo concetto condiviso, la frase non è altro che una
sequenza di parole che abbia un significato riconoscibile, o abbia
“senso compiuto”, come recitano tante grammatiche scolastiche.
Ma basta ad esempio considerare frasi come Carlo sbadiglia; Carlo
cammina; Carlo abita; Carlo possiede, tutte composte da soggetto
e predicato, per vedere che le ultime due non hanno significato in
quanto sono palesemente incomplete, e lo vedrebbero sicuramente
anche i bambini già a 7-8 anni, dicendo magari che non sono frasi.
Allora, anziché adottare
l’abituale modello descrittivo,
è forse meglio fare ricorso
a un modello che riesca a
dare un’interpretazione
più efficace della strut-
tura frasale, come il
modello valenziale,
che è anche semplice
e intuitivo, e si pre-
sta ad essere propo-
sto alla riflessione dei
bambini.
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