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STORIA
ATTIVITÀ 6
IL RITORNO ALLA GROTTA
La caccia era stata buona: Kawak e i suoi
avevano abbattuto un cervo. L’animale,
appeso per le zampe a un palo, veniva
trasportato da due uomini. Il gruppo
prese la via più breve per ritornare al
campo. Aggirò un costone roccioso e
giunse ai piedi di un masso, in parte
nascosto da pini, acacie e cespugli. Ai
piedi della roccia, uno dei figli di Kawak
notò una pietra di colore verde. Poco
lontano, ecco un’altra pietra, luccicante
e chiara, dai contorni regolari. Il ragazzo
le raccolse entrambe: erano oggetti
belli, li voleva portare con sé.
Gli uomini proseguirono il cammino
verso le abitazioni. Passarono davanti
a una piccola officina allestita sotto
una roccia spiovente: lì vicino era facile
trovare delle pietre, di color marrone
chiaro, molto adatte per essere lavorate.
Kawak osservò con soddisfazione
le punte, i raschiatoi, i coltelli
già fabbricati. In un mucchietto
venivano raccolte le pietre con le
scheggiature non riuscite bene:
erano gli scarti della lavorazione.
Il gruppo giunse alle capanne.
Mentre gli altri portavano il
cervo nel luogo dove la carne
sarebbe stata tagliata, Kawak entrò
nell’abitazione: sua moglie Anel stava
legando le pelli per fare delle pellicce.
Il ragazzo che aveva raccolto le pietre
si avvicinò alla mamma e le porse i sassi:
erano un regalo per lei.
Fiorenzo Facchini, La vita quotidiana 70000 anni fa, Jaca Book
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