Page 53 - GIRO DEL MONDO IN TANTE STORIE
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Il fico bianco e il fico nero
C’erano una volta una donna e il suo giovane figlio, molto poveri. Un giorno il ragazzo
disse alla madre: “Vai a chiedere al re la mano di sua figlia per me!”.
La madre arrivò fino all’entrata del palazzo reale, ma si vergognava troppo perché
loro erano dei poveretti. Tornò a casa e disse al figlio: “Figlio mio, non sono stata
capace di chiedere niente a nessuno...”.
“Ci andrò io stesso!” decise il ragazzo. Lui aveva un kavall magico, che gli aveva
lasciato suo padre, il cui suono lo portava dappertutto. Gli bastò suonare qualche nota
e già era arrivato al palazzo del re. Suonò ancora ed eccolo nella stanza della ragazza.
“Che cosa ci fai qui? Come ci sei arrivato?” gli chiese la principessa, meravigliata.
“È facile: mi basta suonare questo kavall...” rispose lui.
La principessa gli fece uno sguardo dolce e se lo fece consegnare. Poi chiamò le
guardie, che picchiarono il giovane e lo cacciarono via. La principessa si era già pentita
dell’ordine dato, perché il viso del giovane non voleva uscirle dalla mente.
Il poveretto si inoltrò nella foresta. Era inverno, eppure trovò un fico carico di fichi
bianchi. Mangiò un frutto: era più dolce del miele. Allora ne raccolse parecchi e si
rimise in cammino. Ed ecco un altro fico carico di frutti, però neri. Ne mangiò uno e
subito sentì un grande dolore alla fronte: gli era spuntato un corno! Mangiò un altro
fico bianco e subito sentì un gran dolore, come quello di prima, e il cornò sparì. Che
sollievo! E che idea! Il giovane tornò al palazzo portando con sé dei fichi neri.
“Fichi! Fichi freschi!” gridava.
La principessa lo sentì e mandò una guardia a comprarne quattro. Li mangiò tutti,
provò anche lei uno strano dolore e si ritrovò con quattro corni in testa.
Quando il re la vide conciata a quel modo, fece arrivare medicine e medici da tutto
il regno per guarirla ma nessuno ci riuscì.
Un anno dopo il ragazzo ripassò da quelle parti. Aveva ancora alcuni fichi con
sé, che aveva fatto seccare: “Fichi! Fichi buoni!” gridava.
La principessa lo sentì e mandò a comprarne. Il ragazzo gliene vendette
solo uno bianco. Non appena lei l’ebbe mangiato, sparì uno dei corni
dalla sua fronte. Quando lo seppe, il re mandò a chiamare il venditore
e gli chiese di guarire sua figlia. Restato solo con lei, lui le disse:
“Ricordi? Sono quel giovane povero che l’anno scorso è entrato
in camera tua dalla finestra. Restituiscimi il kavall e giurami che
mi sposerai!”.
La principessa giurò, ebbe in dono tre fichi bianchi secchi e i
tre corni che ancora aveva in fronte scomparvero.
Che felicità! Il re acconsentì al matrimonio e per una settimana
si festeggiarono gli sposi. Poi il giovane suonò il suo magico
kavall e si trasferì in volo nel suo paese, portando con sé la sua
sposa. E lì rimase e tutti lo onoravano e gli rendevano omaggio.
Gino Luka, Floçka. Favole e fiabe albanesi, Lulu press
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