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VERIFICA DI CONOSCENZE E COMPETENZE                 3                 ASCOLTO



                           Obiettivo
                           - Ascoltare e comprendere il significato globale e le informazioni principali
                             di un racconto storico letto dall’insegnante.



                             ALESSANDROS E BUCEFALO


                Finalmente il vecchio maestro lasciò uscire i ragazzi dall’aula. Alessandros e i
                suoi compagni non se lo fecero ripetere due volte: non appena il maestro diede
                il permesso, si misero a correre fuori dall’aula, capeggiati da Aminta che gridava:

                – L’ultimo che arriva fa la penitenza!
                E allora, via di corsa tra i campi, a perdifiato tra gli ulivi e gli alti alberi che co-
                steggiavano la strada principale, strattonandosi, dandosi spallate, sudati, felici...
                Alla fine della corsa si tuffarono nelle gelide acque di un torrente, che scendeva
                precipitoso dalle montagne della Macedonia. Si schizzavano, s’immergevano, si
                rincorrevano, pieni di un’energia che sembrava inesauribile. Fino a che si ritrova-
                rono sull’erba, a stiracchiarsi al sole.
                Tolomeo guardò Alessandros e gli disse ironicamente: – Pensi sempre che un
                giorno sarai un grande condottiero e dominerai tutta la Macedonia?

                – Ridi pure – rispose Alessandros. – Quando partirò per la conquista del mondo,
                tu mi seguirai e guiderai una parte delle truppe. Allora riderò io nel ricordarti
                questo torrente e questo bagno.
                – Il solito sognatore – fece eco Lisimaco. – Intanto non sei ancora riuscito a mon-
                tare quel cavallo nero che ha comperato tuo padre. Si dice che, se non riuscirai
                a farlo, dovrai pagarlo tu.
                – Tra non molto mi vedrete andare a caccia con Bucefalo – rispose Alessandros

                senza scomporsi. – Quando sarò in groppa a quello splendido cavallo, nessuno
                potrà starmi alla pari. Ormai è questione di giorni. Anzi, sapete che vi dico? Adesso
                vi saluto. Bucefalo mi aspetta.
                Alessandros si alzò e si diresse verso le stalle.
                Presto il ragazzo raggiunse i recinti dove pascolavano i cavalli, fuori dalla città. Si
                avvicinò alla staccionata e rimase a osservare Bucefalo.
                Il cavallo proveniva dalla Tessaglia. Era più alto dei cavalli della sua razza. Il manto
                era lucido, nero come la pece, i muscoli ben definiti e possenti. Sembrava fatto per
                correre. La criniera era folta e morbida come la lana degli agnelli. Brucava pacifico
                senza badare a quello che accadeva attorno. Sembrava il signore dei pascoli. Nes-

                suno osava avvicinarsi. Quando uno scudiero gli passò accanto, il cavallo fece un
                rapido scarto e lanciò un potente nitrito di avvertimento. Poi inseguì il malcapitato,
                che riuscì a mettersi in salvo solo dopo una rapida e goffa corsa.
                Alessandros osservava, attento, immobile, pensieroso. Le ore trascorrevano uguali.
                Il sole lanciava i suoi dardi infuocati, ma Bucefalo rimaneva al pascolo, imperterrito.
                Verso le ore più calde del pomeriggio, Bucefalo si mosse pigramente. Si diresse


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