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ASCOLTO                            VERIFICA DI CONOSCENZE E COMPETENZE 3







                  agli abbeveratoi, senza fretta, agitando la
                  coda per scacciare gli insetti. Si avvicinò alle
                  vasche, immerse il muso nell’acqua, bevve
                  e, soddisfatto, emise un nitrito di piacere.
                  Poi si lanciò in un breve galoppo, andando

                  a rifugiarsi sotto una quercia.
                  Alessandros non perdeva un movimento. Ri-
                  mase accanto alla staccionata fino a quando
                  un uomo tarchiato si avvicinò circospetto a
                  Bucefalo, pronto a scappare al primo segnale
                  d’allarme. Portava del fieno.
                  Anche questa volta il cavallo emise un selvag-

                  gio nitrito di avvertimento prima di lanciarsi
                  alla carica. L’uomo fuggì con un salto oltre
                  la staccionata, urlando: – Dannato cavallo!
                  Prima o poi troverai pane per i tuoi denti!
                  Alessandros dentro di sé gioiva. Gli piaceva quel cavallo orgoglioso, che non si
                  lasciava avvicinare da nessuno. Doveva essere suo. Così decise di aspettare e
                  osservare ancora.
                  Intanto Bucefalo se ne stava tranquillo in un angolo del pascolo, lontano dagli
                  altri cavalli, lontano dagli inservienti, brucando e guardando sdegnoso il mondo

                  intorno a lui.
                  Rimase così fino a quando un bambino s’intrufolò sotto la staccionata. Poteva avere
                  sì e no due anni e si dirigeva verso Bucefalo. Quando fu a un passo, Alessandros
                  si accorse di quel bambino. Si era infilato sotto il recinto dalla parte opposta alla
                  sua, il corpo del cavallo glielo aveva celato, e ora lui non poteva fare niente. Sa-
                  rebbe finito sotto gli zoccoli di Bucefalo?
                  Con grande sorpresa di Alessandros, il cavallo si avvicinò al bambino e lo accarezzò

                  con il muso, spingendolo via delicatamente.
                  A quel punto Alessandros capì il motivo del nervosismo e della furia del cavallo, e
                  si mise a ridere. Fece il giro del recinto e si avvicinò a Bucefalo dalla stessa parte
                  da cui era entrato il bambino, in modo che la sua ombra non lo colpisse.
                  Era proprio l’ombra che lo faceva imbizzarrire. Bucefalo ne aveva il terrore.
                  Alessandros gli saltò in groppa e gridò: – Adesso via! Più veloce del vento! Fac-
                  ciamo vedere chi sei, re dei cavalli! Porta nel vento il re dei Greci!
                  Il cavallo, nel sentire quelle grida e la presa sicura di Alessandros, lanciò un nitrito
                  selvaggio e si precipitò verso la staccionata, superandola in un volo leggero.

                  Così i due scomparvero nei boschi. Ognuno pronto a realizzare il proprio destino.
                                                                  Gianfranco Falcone, Ati l’etrusca e altri racconti, Fabbri


                                                                                                            89
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