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ASCOLTO
LETTURA E
COMPRENSIONE VERIFICA DI CONOSCENZE E COMPETENZE 2
– Buon anno scolastico – disse lo zio Vernon e si
allontanò senza aggiungere altro.
Harry avrebbe dovuto chiedere a qualcuno il binario
per andare a Hogwarts: fermò un poliziotto di pas-
saggio, ma questi non aveva mai sentito parlare di
Hogwarts.
Disperato, chiese del treno in partenza alle undici,
ma la guardia disse che non ce n’erano.
A quel punto Harry lottava per non cadere nel pani-
co. Aveva solo dieci minuti per prendere il treno per
Hogwarts e non aveva la più pallida idea di come fare.
Era lì, nel bel mezzo della stazione, con un baule, le
tasche piene di soldi dei maghi e una civetta.
In quel momento proprio dietro di lui passò un gruppetto di persone: una signora
grassa con quattro ragazzi dai capelli rossi. Ciascuno di loro spingeva un baule,
come quello di Harry... e aveva anche una civetta.
Harry li seguì, col cuore che gli martellava in petto.
– Allora, binario numero...? – chiese la donna, che era la madre dei ragazzi.
– Nove e tre quarti – disse una vocina stridula.
Harry si rivolse alla donna: – Mi scusi.
– Salve, ragazzo – gli disse lei. – È la prima volta che vai a Hogwarts? Anche Ron
è nuovo.
– Sì – rispose Harry. – Il fatto è... il fatto è che non so come...
– Come raggiungere il binario? – chiese la donna gentilmente, e Harry annuì.
– Non ti preoccupare – disse lei. – Devi soltanto camminare dritto in direzione
della barriera tra i binari nove e dieci. Non ti fermare e non avere paura di andarci
a sbattere contro: questo è molto importante. Se sei nervoso, meglio andare a
passo di corsa. E adesso vai, prima di Ron.
– Ehm... va bene – disse Harry.
Girò il carrello e guardò la barriera. Aveva un aspetto molto solido. Cominciò a
camminare in quella direzione, affrettò il passo.
Chinandosi in avanti sul carrello, spiccò una corsa... la barriera si avvicinava sem-
pre di più... ecco non sarebbe più riuscito a fermarsi... aveva perso il controllo del
carrello... chiuse gli occhi pronto all’urto...
Ma l’urto non venne... aprì gli occhi.
Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un
cartello in testa al treno diceva “Espresso per Hogwarts, ore 11”. Harry si guardò
indietro, e là, dove prima c’era la barriera, vide un arco di ferro battuto con su
scritto “Binario Nove e Tre Quarti”. Ce l’aveva fatta.
J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani
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