Page 31 - GIRO DEL MONDO IN TANTE STORIE
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Un ciclone improvviso





               Un desiderio ciascuno                     Dorothy viveva nel mezzo delle grandi praterie del Kansas
               Nel corso della storia, Dorothy avrà      con lo zio Henry, che faceva l’agricoltore, e la zia Em, sua
               dei compagni di viaggio e ognuno          moglie. Abitavano in una casa minuscola. Lo zio Henry e la
               di essi ha una richiesta da fare al       zia Em avevano un lettone in un angolo e Dorothy un lettino
               potente mago. Lo Spaventapasseri,         in un altro angolo.
               che si sente sciocco perché ha la         In mezzo c’era una piccola buca scavata nella terra chiamata
               testa piena di paglia, gli chiederà       “la cantina del ciclone”, dove la famiglia poteva rifugiarsi nel
               l’intelligenza; il Boscaiolo di Latta
               gli domanderà di sostituire il suo        caso si fosse alzata una di quelle grosse trombe d’aria, tanto
               cuore metallico con uno capace            forti da spazzare via ogni costruzione.
               di amare; il Leone ovviamente             Se Dorothy si guardava intorno non vedeva nient’altro che
               desidera diventare coraggioso,            la grande, grigia prateria.
               come dovrebbe essere ogni re              Quando zia Em era venuta a vivere lì era giovane e graziosa,
               della foresta.                            ma il sole e il vento avevano cambiato anche lei. Adesso era

                                                         magra e sparuta, e non sorrideva mai. Quando Dorothy,
                                                         rimasta orfana, era venuta a stare da lei, zia Em era stata così
                                                         colpita dalle risate della bambina che ogni volta che udiva la
                                                         vocetta allegra di Dorothy le scappava uno strillo, mentre si
                                                         stringeva le mani sul cuore; e ancora si meravigliava che la
                                                         ragazzina riuscisse a trovare qualcosa per cui ridere.
                                                         Anche lo zio Henry non rideva mai. Era grigio pure lui, dalla
                                                         lunga barba fino ai rozzi stivali di cuoio, e parlava raramente.
                                                         Era Toto che faceva ridere Dorothy e la salvava dal crescere
                                                         grigia come tutto il resto. Toto era un cagnolino nero, con
                                                         lunghi peli morbidi e piccoli occhi allegri. Quel giorno lo zio
                                                         Henry scrutava ansioso il cielo, ancora più grigio
                                                         del solito; Dorothy, in piedi sulla soglia con
                                                         Toto in braccio, guardava anche lei il cielo.
                                                         Da Nord e da Sud udirono all’improvviso il
                                                         gemito profondo dei venti e lo zio Henry
               Scarpette d’argento                       e Dorothy videro l’erba alta ondeggiare
               Dorothy indossa le scarpette              all’arrivo dell’uragano.
               d’argento della malvagia Strega           “Sta arrivando un ciclone, Em!”
               dell’Est (che si è dissolta subito
               nell’aria) e scopre che le calzano a      gridò lo zio alla moglie. Zia Em
               pennello. Per forza, sono scarpette       si affacciò alla porta; una sola
               magiche! La bambina però non lo           occhiata le bastò per capire il
               sa. Quando finalmente lo scoprirà,        pericolo imminente: “Svelta,
               le torneranno molto utili.                Dorothy!” urlò. “Corriamo
                                                         in cantina!”.







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