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ITALIANO 5 • Scheda per il docente SCHEDA
LETTURA • Il testo argomentativo: la struttura dell’argomentazione 132
Imparo a... leggere e comprendere un testo argomentativo
Consolidare
FIGLIA UNICA (1)
1 Leggi il testo.
Quella sera, dopo essermi lavata i denti, papà mi ha portata in groppa nel mio letto come
al solito, e io gli ho sparato lì la domanda:
– Perché io sono figlia unica? […]
– Tu sei figlia unica perché, forse, non abbiamo mai pensato di darti un fratellino o una
sorellina. Pensi che ti farebbe felice averlo?
– Felice, papi? Sarei strafelice, non so che cosa potrei fare…
– Calma, calma, Ale. Un bambino piccolo è un impegno. Vuol dire cambiare tante cose
nella vita di ogni giorno, nella nostra vita, capisci? Vuol dire pianti e notti senza dormire,
pappe, biberon, pannolini. Vuol dire naso che cola, febbre, mal di orecchie…
– Ma anche coccole e giochi. Non ti piaceva, papi, prendermi in braccio, stringermi forte,
farmi volare? Non ti piaceva farmi i massaggi sulla pancia e trasformarti in un dottore ca-
pace di guarirmi con un bacio? Non sarebbe bello farlo ancora? Oh, papi, ti prego!
– Ale, adesso è tardi. Ne riparleremo. La tua non è una richiesta piccola; ci vuole impegno,
tempo, pazienza… Sai che cosa ti dico? Dormiamoci su e poi si vedrà. […]
La domenica seguente, mentre finivamo di fare colazione sul lettone, proprio come ci pia-
ce fare anche adesso, la mamma mi ha tirato vicino a lei e mi ha chiesto:
– Di’ un po’, Ale, che cos’è questa storia di un fratellino o di una sorellina? Come mai è
saltata fuori questa idea?
– A scuola quasi tutti hanno un fratellino o una sorellina… Io lo so che con i fratellini si
litiga, ci si picchia, ma anche si gioca, si fanno scherzi…
– Un nuovo bimbo in casa sarebbe un grosso impegno. Vorrebbe dire ricominciare con le
pappe, i pannolini…
– … E un culetto da pulire.
Papà e mamma si sono guardati e sono scoppiati a ridere insieme perché, e io l’avevo ca-
pito, insomma, la mia richiesta li aveva stupiti un po’ ma, in fondo, piaceva anche a loro.
– E tu non saresti gelosa? – ha chiesto papà con il suo sguardo furbetto mentre mi tirava
verso di lui facendomi il solletico sulla pancia.
Ridendo e divincolandomi ho risposto:
– Io no. Farei anche venti capriole all’indietro senza fermarmi mai: vuoi vedere come?
E così mi sono messa a fare le capriole sul letto fra le risate di mamma e papà fino a © Giunti Scuola, Gaia Edizioni
quando, stanchi di ridere, loro hanno detto guardandosi negli occhi:
– Ci si può pensare.
Mary Rapaccioli, Elena Giorgio, Anche se Giulia non è bella, Edizioni Arka
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