Page 43 - GIRO DEL MONDO IN TANTE STORIE
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Un racconto terrificante
Le Scrivere... per A otto anni mi capitò per ben due volte di imbattermi in una
stre he la MaMMa! strega. La prima volta ne uscii sano e salvo, ma la seconda
G
fui meno fortunato. Sono sicuro che, leggendo la mia storia,
Roald Dahl
era molto
strillerete di paura. Pazienza. Bisogna pur dire le cose come
affezionato
alla sua mamma:
se il mio aspetto non è più quello di un tempo), lo devo alla
già dai tempi della scuola, stanno. Se sono ancora vivo e posso parlare con voi (anche
che frequentò in un collegio, tutte mia straordinaria nonna.
le settimane le scriveva La nonna era norvegese e i norvegesi sanno tutto sulle
una lettera. Non perse questa streghe. Infatti la Norvegia, con le sue cupe foreste e le sue
abitudine neppure da adulto. La montagne nevose, è il luogo d’origine delle prime streghe. I
mamma conservò tutte quelle miei genitori erano anche loro norvegesi, ma papà lavorava
lettere: in vent’anni, suo figlio in Inghilterra ed è là che sono nato e ho cominciato ad
gliene inviò più di 600! andare a scuola. Due volte l’anno, a Natale e in estate,
tornavamo in Norvegia per stare con la nonna.
Era la madre di mia madre e io l’adoravo
(devo confessare, anzi, che a volte mi
sembrava di voler più bene a lei che
alla mamma).
Avevo appena compiuto sette
anni quando i miei genitori
mi portarono come al solito
in Norvegia, per le vacanze
di Natale. Mentre stavano
percorrendo una strada
ghiacciata a nord di Oslo, la
macchina sbandò e precipitò
in un burrone. I miei morirono
sul colpo. Quanto a me, me la
cavai con un semplice graffio
in fronte.
Naturalmente mi rifugiai a casa
della nonna, tra le sue braccia che mi
strinsero forte, fortissimo, e piangemmo
insieme tutta la notte.
OttiMo sportivo! “Che farò, adesso?” le chiesi fra le lacrime.
Nelle scuole che frequentò, Roald “Resteremo insieme...” rispose lei. “Avrò sempre cura di te.”
era molto apprezzato per le sue Il giorno dopo, sperando forse di distrarmi, la nonna cominciò
doti sportive. In particolare era a raccontare. Mi parlò delle streghe. Sembrava un’esperta
abilissimo nel gioco della pelota,
che si esercita colpendo con una in materia e mi garantì che tutto ciò che raccontava era
mano guantata una piccola palla realmente accaduto.
dura ricoperta di cuoio bianco. “Mi stai dicendo la verità, nonna? Ne sei proprio sicura?”
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